Il dolore cronico

Il dolore in sintesi

  • Il dolore è un segnale del cervello

  • Il dolore è un campanello d’allarme, che ha la funzione di proteggerci

  • Il dolore non è un indicatore accurato dello stato dei tessuti del corpo

  • Il dolore, quando persistente, può diventare iperprotettivo e perdere la sua funzione utile di protezione

  • I nostri sistemi biologici sono estremamente plastici: anche i malfunzionamenti fisici possono essere modificati

  • Il sistema del dolore è complesso: per correggere un eventuale malfunzionamento acquisito bisogna agire su molteplici fattori contemporaneamente

    Come si cura il dolore cronico

    Il problema del dolore cronico è quello di un sistema diventato iperprotettivo, per questo focalizzare la cura solo sulla riparazione di un presunto danno tissutale si è dimostrato inefficace. Negli ultimi decenni, gli esperti di gestione del dolore hanno riconosciuto la necessità di trattare il dolore cronico, anche quello muscolo-scheletrico, secondo un approccio olistico, che consideri tutti gli "ingredienti" che alimentano il ciclo del dolore, inclusi quei fattori psico-sociali che possono modificare la risposta al dolore, influenzano l'aderenza al trattamento, la cronicità del dolore e lo stato di disabilità.

    Quindi chiunque soffra di dolore cronico deve essere seguito anche da uno psicologo? No, ma qualsiasi terapista che si occupa di dolore cronico deve tenere in considerazione anche le componenti psico-sociali del dolore.

    La valutazione iniziale deve considerare i diversi fattori biopsicosociali che possono contribuire al mantenimento o al peggioramento della condizione di dolore: lo stress, la qualità del sonno, l’attività fisica, i farmaci assunti, le emozioni e i pensieri negativi associati al dolore, i comportamenti disadattivi sviluppati nel tempo.

    Solo quando il quadro è completo è possibile definire un piano di trattamento personalizzato, centrato sugli obiettivi specifici della persona e capace di valorizzarne le risorse individuali. Le linee guida raccomandano di utilizzare approcci multimodali, che consistono nell'utilizzare sinergicamente trattamenti di più discipline cliniche, incorporati in un piano personalizzato di trattamento, e multidisciplinari, grazie alla collaborazione di professionisti di diverse discipline cliniche.

    Da PainLab ogni osteopata e fisioterapista è specializzato nella gestione del dolore cronico muscolo-scheletrico e ha sviluppato abilità comunicative e le conoscenze per attuare una pratica fisica psicologicamente informata, ossia un trattamento basato sulla costruzione dell’alleanza terapeutica tra terapista e paziente.

    Ogni terapista è in grado di accogliere la sofferenza emotiva del paziente ed è orientato a integrare i trattamenti fisici con pratiche di riconcettualizzazione cognitiva e di cambiamento comportamentale, finalizzate ad esempio a ridurre la minaccia percepita per il dolore, la paura del movimento e a promuovere il senso di auto-efficacia.

    Il lavoro dell’osteopata e del fisioterapista però non sostituisce il lavoro dello psicologo o di altri specialisti ed è possibile che in alcune circostanza sia utile lavorare in equipe con altri professionisti.

    Riferimenti bibliografici e approfondimenti

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